C’era una volta una canotta

Di Andrea Pezzino
Sono passati otto anni da quella festa sociale, ove timidamente mi iscrissi su incoraggiamento di un amico veterano.
Non conoscevo nulla di questo ambiente.                Giuro, ignoravo     completamente l’esistenza di persone che avessero così tanta voglia di svegliarsi all’alba, alla ricerca di fatica e sofferenza da condividere.  E con qualsiasi condizione climatica poi! Non c’è dubbio, allora avrei sicuramente pensato:- Ma quelli sono dei pazzi!!! –                                                       Sì, è proprio da allora che ho cominciato a nutrirmi di questo mondo “di pazzi”, fatto di ambizioni, sudore, speranze, adrenalina. Ma anche di dolori, frustrazioni, delusioni, ampiamente cancellaticanotta ogni volta da altrettante gratificazioni,  piccoli momenti di gloria, che mi hanno spronato ad andare avanti e a crederci, sempre di più.       Oggi, dopo otto anni, mi ritrovo di nuovo qui, alla festa sociale, pronto a finire e a iniziare un altro anno podistico, un’altra avventura, indossando orgogliosamente questa canotta “vintage” trentennale, ritrovata tra le rimanenze nei polverosi armadi della nostra sede.    Si narra fosse indossata da mostri sacri del podismo d’altri tempi, atleti che difficilmente oggi sarebbero eguagliabili in fatto di prestazioni, figuriamoci da me poi. Ma questa canotta è troppo bella per non averla! La custodirò gelosamente come ricordo simbolico di questo cambio generazionale e di consegne, tra i precedenti illustri consiglieri che hanno fatto la storia della Pontelungo e i nuovi, di cui oggi faccio orgogliosamente, quanto inaspettatamente, parte.
FORZA PONTELUNGO!!!